Sapori e profumi di una terra di mezzo
Quattro giorni gustando:
i sapori di due culture che si specchiano,
i colori di una natura domata e rispettata,
le forme di un’arte tra Bisanzio e Rinascimento.
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Destination
Programma di viaggio
1° giorno
Lasciamo le nostre auto sotto ai grandi alberi, quasi indispettiti dal traffico della strada adiacente, ma poi giriamo l’angolo ed è silenzio. La fila di casette si snoda dall’arco sino giù in fondo verso quell’immagine sacra a cui sembra i nostri passi ci portino. E’ il sito di Borgo Malanotte, la silente. A metà borgo ci sorprende il chiacchiericcio dell’osteria. L’interno è minuscolo ma accogliente; l’odore del rosso del luogo è potente, è terra di Raboso, e noi gli facciamo onore. Tornando al parcheggio ci accorgiamo della bella villa veneta che ha originato il borgo rurale.
Tra le colline di Vittorio Veneto, Conegliano mostra il suo volto più bello inerpicandosi su per la costa, in alto fino alla torre del Castello che segna il suo confine visivo. Da via XX Settembre si snoda il piccolo ma intenso centro storico. A destra l’ariosa piazza dell’Accademia dominata dall’imponente facciata neoclassica del teatro. Dopo pochi metri l’ombrosa facciata del duomo ci appare di fronte, con i suoi archi gotici e il suo campanile in cui l’orologio si confonde con le architetture civili del borgo. Dentro la madonna in trono tra i santi di Cima da Conegliano si mostra in tutta la sua straordinaria espressività. E’ il Rinascimento che vive in questa opera e che ci mette in contatto con le nostre radici più nobili. Uscendo, le mura del castello ci appaiono in alto, inaccessibili. Poi la strada gira e un arco ci permette di penetrare la fortezza. Lassù tutto è spazio verde e luce. Dal castello si domina la città da un lato e le colline del Prosecco dall’altra.
2° giorno
Ci immergiamo letteralmente nella zona di produzione dei vini DOC “Friuli Colli Orientali”, dove visitiamo una delle storiche cantine: l’Azienda Agricola Perusini, a Corno di Rosazzo, per scoprire come nascono i pregiati bianchi famosi in tutto il mondo. Una degustazione, accompagnata da prodotti tipici locali nella meravigliosa orangerie, ci regalerà un momento magico.
Vicino si trova la millenaria Abbazia di Rosazzo, situata in località isolata sulle colline a nord-est di Manzano. La bellissima chiesa in stile romanico circondata da antichi roseti, con un panorama unico sui colli orientali, ci lascerà un ricordo indelebile.
Entrando a Cividale del Friuli veniamo proiettati in un passato lontano ormai da secoli! Fondata da Giulio Cesare nel ‘50 a.C. con il nome Forum Iulii, nel 568 venne eletta dai Longobardi a sede del loro primo ducato in Italia e i Patriarchi di Aquileia vi risiedettero per quasi 500 anni. Seguiamo le tracce della sua grandiosa storia visitando il Tempietto Longobardo e il Museo Cristiano. Fulcro dell’elegante centro cittadino è il Ponte del Diavolo con la suggestiva vista sul fiume Natisone, che la leggenda vuole costruito dal diavolo in cambio dell'anima del primo passante.
Salendo i boschi delle Prealpi pensiamo che sicuramente in qualche momento della sua esistenza questo è stato un luogo di difese. Anche l’entrata al borgo ha un’architettura militare. Siamo a Castelmonte, luogo dello spirito ma che mantiene ancora nella sua struttura architettonica e culturale l’impronta della sua origine. L’atmosfera che si respira è sacra, ma con una punta di festa paesana. Da sempre i pellegrinaggi sono stati un’occasione di raccoglimento religioso, ma anche di momento per stare insieme.
3° giorno
Oggi visitiamo Trieste, affascinante capoluogo di regione, che nell’aria ha qualcosa di particolare. Avvertiamo a colpo d’occhio le forti influenze asburgiche che testimoniano il legame indissolubile di questa città con la figura di Maria Teresa d’Austria. Le storiche caffetterie disseminate nel centro ne sono un esempio ed esprimono bene lo spirito raffinato e artistico della città, rimandando impressioni dei letterati che le hanno frequentate come Joyce, Rilke, Umberto Saba e Italo Svevo. Respiriamo una speciale atmosfera “mitteleuropea”, data sia dalla sua posizione transfrontaliera che dall’essere da sempre porta sul mare per le terre del centro Europa. Lo scenario che ci si prospetta da Piazza Unità d’Italia è unico: una palcoscenico contornato da antichi ed eleganti palazzi con uno squarcio sul blu, non per niente è la più grande piazza d’Europa affacciata sul mare.
Esploriamo il Castello di Duino, storica dimora privata dei Principi von Thurm und Taxis, che sorge in una pittoresca e panoramica posizione, su un carsico sperone roccioso a precipizio sul mare. Assaporiamo una strabiliante veduta del golfo di Trieste. Da qui parte il sentiero Rilke, passeggiata panoramica che lo congiunge a Sistiana. Se il tempo lo permette ci godiamo un momento in mezzo alla natura, con una prospettiva unica sul golfo di Trieste.
4° giorno
Iniziamo con l’orgogliosa Spilimbergo, friulana di carattere ma con radici germaniche aperta alla Mittel Europa. Una passeggiata in centro ci permette di conoscere suoi ospiti illustri che hanno lasciato in duomo loro testimonianze. Giovanni Antonio Pialcorte e Giovanni Antonio De Sacchis (il Pordenone), accomunati dal nome e dall’amore per questa terra. Solo due passi più in là incontriamo l’ariosa e colorata facciata del castello dal cui balcone si domina la vallata. Una visita alla Scuola del Mosaico sarà l’occasione per scoprire un’eredità straordinaria del territorio e della nostra bella Italia. Una tipica osteria ci ospiterà poi per il meritato ristoro.
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