Nel cuore del Friuli
Tre giorni immersi
nella storia antica di questa terra,
nel suo spirito orgoglioso,
tra borghi di torri e antichi castelli,
a gustare il suo nettare.
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Destination
Programma di viaggio
1° giorno
Visitiamo Aquileia, una delle città più ricche dell’Impero Romano non a caso conosciuta come “Seconda Roma”. A testimonianza del suo glorioso passato sono visibili i resti del foro, il sepolcreto, le banchine del porto fluviale e numerose pavimentazioni di domus patrizie. Restiamo incantati di fronte al pavimento a mosaico paleocristiano della maestosa Basilica di Santa Maria Assunta, riconosciuto come il più grande d’Europa, a prova che Aquileia fu fulcro di diffusione del Cristianesimo.
Uno stop dolce per il nostro palato sarà l’assaggio della cioccolata in un laboratorio che si trova proprio nel cuore della cittadina.
A Grado il fascino delle pittoresche calli del centro storico con tanti angoli romantici e le antiche abitazioni dai colori tenui, si accompagna a suggestive testimonianze storiche, una tra tutte l’antica Basilica di Santa Eufemia, che sorge nella splendida cornice di Campo dei Patriarchi.
2° giorno
Scopriamo Udine una cittadina a misura d’uomo, dal particolare fascino veneziano. Ci colpiscono i palazzi signorili del centro storico e restiamo affascinati da piazza Libertà, definita proprio "la più bella piazza veneziana sulla terraferma". La visita al Seicentesco Palazzo Arcivescovile, che ospita il Museo Diocesano, ci introduce al genio di Giambattista Tiepolo. Naso all’insù, restiamo incantati dagli affreschi del soffitto dello Scalone d’onore, la Galleria degli ospiti e la Sala Rossa.
Lasciamo la città per dirigerci nella zona di produzione dei vini DOC “Friuli Colli Orientali”, dove è d’obbligo la tappa in una delle storiche cantine: l’Azienda Agricola Perusini, a Corno di Rosazzo, per scoprire come nascono i pregiati bianchi famosi in tutto il mondo. Una degustazione, accompagnata da prodotti tipici locali nella meravigliosa orangerie, ci regalerà un momento magico.
Entrando a Cividale del Friuli veniamo proiettati in un passato ormai lontano secoli! Fondata da Giulio Cesare nel ‘50 a.C. con il nome Forum Iulii, nel 568 venne eletta dai Longobardi a sede del loro primo ducato in Italia e i Patriarchi di Aquileia vi risiedettero per quasi 500 anni. Seguiamo le tracce della sua grandiosa storia visitando il Tempietto Longobardo e il Museo Cristiano. Fulcro dell’elegante centro cittadino è il Ponte del Diavolo con la suggestiva vista sul fiume Natisone, che la leggenda vuole costruito dal diavolo in cambio dell'anima del primo passante.
3° giorno
Oggi visitiamo l’orgogliosa Spilimbergo, friulana di carattere ma con radici germaniche aperta alla Mittel Europa. Una passeggiata in centro ci permette di conoscere suoi ospiti illustri che hanno lasciato in duomo loro testimonianze. Giovanni Antonio Pialcorte e Giovanni Antonio De Sacchis (il Pordenone), accomunati dal nome e dall’amore per questa terra. Solo due passi più in là incontriamo l’ariosa e colorata facciata del castello dal cui balcone si domina la vallata. Una visita alla Scuola del Mosaico sarà l’occasione per scoprire un’eredità straordinaria del territorio e della nostra bella Italia. Una tipica osteria ci ospiterà poi per il meritato ristoro.
Ci spostiamo. Dalla stretta porta a torre si entra nell’ampia e ariosa piazza del castello e ci appare Valvasone. Serrata all’interno di mura che abbracciano il castello antico del XIII secolo, oggi ha più un aspetto gentilizio, ma la sua posizione rimanda alla fortezza che è stata. Dentro affreschi di pregio del XV-XVI secolo allietano gli ambienti angusti. Ma soprattutto è degno di visita un delizioso minuscolo teatro, testimone di momenti di spensieratezza pur in tempi così duri. Interessanti le botteghe che punteggiano il centro e che ci riportano a tempi in cui si vendeva ciò che nel retro si costruiva. A sinistra a pochi passi dalla piazza del castello, la facciata del duomo. L’occhio è attirato dal portale, un pugno blu in un contesto rosato e dalle formelle in bronzo, che prendono l’anima e la portano in alto. All’interno bisogna che gli occhi si abituino all’ombra perenne. Poi una lampada illumina l’organo cinquecentesco e il suo suono riempie il silenzio e il colore si compone in figure e le figure prendono movimento di luce e di ombre: è l’eredità del Pordenone e del suo prossimo Pomponio Amalteo. Il tesoro si svela! Ancora due passi e sulla sinistra la chiesetta di San Pietro e Paolo ci invita a una breve visita. I suoi affreschi sono degnissimi e lucenti.
Concludiamo la giornata con un buon bicchiere di vino autoctono, della piccola cantina Il Borgo delle Oche, che troviamo proprio nel cuore di Valvasone.